Draghi di un altro mondo

Nel buio della cantina cerchi a tentoni la botola che chiude il tunnel sotterraneo, la stanzetta è piccola per cui non ci metti molto a trovarla. Non appena l'hai aperta vieni investita dall'odore misto, inconfondibile, di terra umida, muffe e funghi; sotto alla botola si apre un passaggio sotterraneo, non sai dove sbuca, non hai mai avuto il coraggio (ne la voglia) di esplorarlo, giusto ogni tanto usi la botola per conservarci qualche bottiglia di vino speciale o altre prelibatezze che richiedono di essere conservate al buio e al fresco.

Esiti qualche istante prima di infilarti la sotto, ma basta il ruggito di una di quelle bestie la fuori per farti abbandonare ogni esitazione e saltare nella botola.

Inizi a camminare sul terreno sconnesso del tunnel, devi procedere un po' a carponi perché il soffitto è basso e spesso ti trovi a scansare delle radici che sbucano da tutte le direzioni. Non sai dire da quanto stai procedendo in quella condizione quando, all'improvviso, ti manca il terreno sotto i piedi!

Ruzzoli nel buio fino ad essere sputata fuori all'imboccatura di una caverna, immersa negli alberi. Hai qualche livido, ma tutto sommato poteva andare peggio. Ti guardi attorno e, in mezzo agli alberi, ti pare di scorgere una capanna.

Ti avvicini alla capanna.