Draghi di un altro mondo

L'interno della casetta è un luogo accogliente e caldo. Il soffitto di legno si stringe a forma di cipolla, un po' come le cupole orientali; appese alle travi che lo attraversano vedi pendere tanti ciuffetti di erbe aromatiche; al di sotto, al centro della stanza, c'è un tavolino rotondo, circondato da alcuni sgabelli a tre gambe, decisamente troppo basso per una persona ma assolutamente della misura della piccola padrona di casa. La pianta della casetta è rotonda; tutt'attorno, appoggiati alle pareti vedi pochi mobili: una piccola credenza, una cassapanca e, incassato in una nicchia rialzata, seminascosto da delle tendine ricamate con motivi floreali, scorgi un piccolo lettino. Proprio a fianco alla finestra dai vetri ingialliti si trova un caminetto di pietra dall'imboccatura bassa, protetta da un parascintille dietro al quale sta crepitando un allegro fuocherello; per terra, di fronte al camino, un vecchio tappeto consunto fa da poggiapiedi ad una sedia a dondolo tutta bucherellata dai tarli.

"Vieni, accomodati cara!" ti invita la creaturina facendoti sedere (rannicchiare più che altro) su uno degli sgabelli. Mentre ti versa una tisana con un profumo fresco e leggermente inebriante, si presenta "Io sono Pac, vivo qui nella foresta da tanto tempo, non vedo mai nessuno, solamente mio nipote Pic ogni tanto viene a trovarmi." (Pic? Veramente? Questa è la nonna di Pic!) Ti presenti e racconti a Pac la tua storia, mentre sorseggi la sua strana tisana. Quando sente che sei l'amica di Pic, quella che l'ha salvato dai goblin alcuni anni fa, e poi aiutato con la maledizione che aveva congelato tutta la foresta, ti salta in braccio e ti abbraccia. "Non ti preoccupare per i draghi" ti dice "so io come risolvere questa faccenda".

Ti racconta che i draghi vengono da un altro mondo, esistono centinaia di mondi pieni delle creature più bizzarre, alcune pericolose come i draghi, ma per lo più abitati da gente ragionevole. In qualche modo deve essersi aperto un passaggio tra il mondo dei draghi e il nostro e quei tre sono passati da questa parte; magari non sono neanche cattivi, sono solo un po' spaventati e disorientati.

"Un tempo avevo un libro, una guida per passare da un mondo all'altro" la vecchietta parla tra sé e sé, intanto che attizza il fuoco nel caminetto. "Eh la capa! diceva pure come fare per aprire un portale. Vatti a ricordare dove l'ho messo!". Si appoggia con tutto il suo peso su un mantice decisamente troppo grande per lei. "Aspetta aspetta... Una volta in un minuto... Due volte in un momento... Mai in 100 anni? Sì qualcosa del genere." Si avvicina alla credenza e la sposta con grande fatica. "Vieni cara, qui dietro".

Un po' perplessa ti avvicini alla credenza, che cosa vuoi che ci possa essere la dietro? Ragnatele e polvere! Invece no, per quanto incredibile possa sembrare, la credenza è una porta che si apre su una enorme stanza, decisamente troppo grande per stare dentro alla casetta, eppure è lì!

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